Nel 1985 un gruppo di giovani sansostesi, capitanati da don Carmelo Perrone, recuperò, adattandola ai nuovi tempi, un'antica tradizione, “la tragedia”, la sacra rappresentazione della passione di Gesù.Del risultato straordinario di quell'esperienza mi resta, oltre alle poche foto di questo video-clip, il ricordo di un gruppo meraviglioso.Voglio ricordare tutti e salutare affettuosamente uno per uno (spero di non dimenticarne nessuno, come feci puntualmente la sera della prima durante la presentazione ...): Paolo e Mariella Aragona, Vincenzo Gallo, Claudia e Patrizia Ferrari, Biase Contarino, Piero D'Elia, Giuseppe Ritondale, Antonio e Sergio Castellucci, Chiara e Francesco Coscarelli, Giovanni Vitale, Francesco Alì, Pietro Caruso, Pietro Aragona, Francesco Diodato, Ciro Gallo, Camillo Aragona, Nunzia e Riziero Tresso, Maria Francesca Bosco, Michelina e Antonio Ferraro, Vincenzo La Cava, Arcangelo Perri, Gianni Nervino, Luca Novello, Antonio Leporace, Amedeo Calonico.
Attorno al suo enorme patrimonio culturale la comunità sansostese è stata sempre unita e, in questa unità, ha espresso il meglio di sé ponendosi spesso come punto di riferimento di tutto il circondario.Mi auguro che coloro che sono impegnati nella vita politica locale, passata velocemente questa concitata fase (pre)elettorale, in cui quasi sempre emerge una pessima immagine del nostro paese (come altri blog si preoccupano di documentare), abbiano soprattutto il coraggio di volare alto e di puntare decisamente sulla cultura e sulle straordinarie capacità del popolo sansostese.
Un saluto a tutti e … viva San Sosti.